Le quotazioni per un esemplare in perfette condizioni partono da 8-9mila euro, per arrivare ai 15mila delle serie speciali
di Vittorio Falzoni Gallerani – Il Sole 24 Ore Motori
Pur non vivendo nella sua madre patria è difficile che qualche italiano con più di cinquant’anni all’attivo non abbia mai guidato, o quantomeno viaggiato, su di una R4: o lui o qualcuno tra i suoi parenti e amici l’aveva sicuramente. Spesso la mamma, sua o di qualche conoscente, perché la R4 è stata una vettura molto femminile; ma non solo, fu molto apprezzata anche dagli agricoltori nostrani: gente estremamente conservatrice e legata quasi morbosamente alla Fiat dalla bontà delle sue trattrici; gente che aveva completamente snobbato la Citroën 2 CV che invece ai loro colleghi francesi era stata espressamente dedicata fin dal concepimento (il famoso cesto di uova che non si dovevano rompere su terreno accidentato…).
È vero, i tempi stavano cambiando: eravamo agli inizi degli anni sessanta, ma è anche vero che le R4 importate in Italia erano meno spartane e più prestanti, con il loro motore a quattro cilindri, della concorrente bicilindrica alla cui impostazione si erano tuttavia certamente ispirate.Altrettanto sicuramente, però, la Régie aveva conferito alla sua nuova utilitaria caratteristiche peculiari come il motore raffreddato ad acqua, la carrozzeria molto più moderna con un vero e proprio portellone posteriore e le sospensioni a barre di torsione, trasversali al retrotreno, con la curiosa conseguenza di presentare due diversi passi sui due lati dell’auto.
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